Cenni storici
Ultima modifica 6 ottobre 2023
In origine Ozzano faceva parte della selva cornea ed era chiamato Orianum. Nel corso dei secoli si è passati progressivamente attraverso Ozanum, Orzanwn, Ozianume ed infine Ozzano.
La prima menzione di Ozzano è negli Atti di Sant’Evasio, il documento che si colloca tra la fine del IX e l’inizio del X secolo riporta la seguente frase: “... ad locum Orianum antiquitus nominatum in silvam cui vocabulum est Cornea...”. Evasio era il vescovo di Asti, famoso tra la gente come santo e potente taumaturgo.
Appoggiato dal re longobardo Liutprando, venne però osteggiato dagli ariani. Minacciato da questi ultimi, Evasio trovò rifugio ad Ozzano, un borgo al confine dell’immensa Selva Cornea. La storia di Evasio si conclude nel 743, quando il santo fu catturato e decapitato dagli Ariani.
Nel 999 l’imperatore Ottone III assegnò al vescovo di Vercelli il distretto di Casale di cui faceva parte Ozzano, decisione confermata neI 1027 dall’imperatore Corrado II il Salico. Nel 1164 Ozzano passò per volere del Barbarossa sotto, il marchese Guglielmo V, suo parente e discendente dì Aleramo, che rimase fedele all’imperatore nel corso della sua contesa con i Comuni entrando così in contrasto con Alessandria.
Tra XII e XIV secolo il borgo di Ozzano viene fortificato. Nel corso del Trecento agli Aleramici, estintisi, subentrarono i Paleologi, che controllarono Ozzano attraverso Uberto di Cocconato, procuratore di Teodoro I Paleologo, marchese del Monferrato. Il 3 gennaio 1379 reggenza del Monferrato venne affidata ad Ottone di Brunswick. Ozzano venne poi infeudato ai Colombo Teodonimo nel 1434, dai quali passò a Costantino Comneo principe di Tessaglia.
Il 14 maggio 1521 fu sottoscritto l’atto con cui Ozzano era venduto a Mercurino Arborio di Gattinara, cancelliere dell’imperatore Carlo V. Con l’estinzione dei Paleologi subentrarono nel 1536 i Gonzaga, chc inaugurarono un periodo difficile per il Monferrato, segnato da atti dispotici e pesanti esazioni di tasse. Gli spagnoli, i francesi, i Savoia e infine i lanzichenecchi occuparono il paese nel corso del Seicento, portando con sé devastazioni e spesso saccheggi. Nel 1791 i Cocconito di Montiglio sono gli ultimi signori di Ozzano, che passerà poi nel Regno di Sardegna.
Per le sue caratteristiche geologiche fin dal XVII secolo il territorio di Ozzano venne sfruttato per l’estrazione della cosiddetta pietra calcarea o calce in zolle, che costituiva la base per ogni legante per costruzioni. II lavoro veniva fatto in superficie direttamente dai proprietari del terreno; la calce era poi cotta sul posto nei cosiddetti “forni di campagna” oppure era portata alle fornaci più grandi dove si cuocevano anche i mattoni. Lo sviluppo economico e, di conseguenza urbanistico dì cui godette il Monferrato sotto la nuova amministrazione sabauda determinò poi una maggiore richiesta di materiale e fece sì che si formasse una categoria di artigiani dediti esclusivamente all’estrazione della calce: i fornaciari. Nella seconda metà del XVIII secolo, l’estrazione e la lavorazione della calce andarono sempre più ampliandosi ponendo le basi per lo sviluppo industriale del secolo successivo.
Nella prima metà dell’Ottocento la produzione era limitata esclusivamente alla calce e, secondo studi e relazioni dell’epoca, le calci, provenienti dal territorio di Ozzano erano considerate le migliori, soprattutto quelle che si estraevano dalle cave della zona detta Valle dei Ratti. Uno dei nomi più noti tra i pionieri dell’industria cementiera è quello della famiglia Sosso: nel 1838 Tommaso fondò ad Ozzano la prima industria per la lavorazione della calce, i figli in seguito proseguirono e potenziarono la sua opera. L’industrializzazione apportò radicali mutamenti sia alla struttura del paese con la comparsa di grandi impianti con ciminiere, sia nella vita degli abitanti che per secoli si erano dedicati all’agricoltura ed ora diventavano operai addetti all’estrazione ed alla lavorazione della calce. L’affermarsi della civiltà industriale determinò anche la nascita delle associazioni operaie di mutuo soccorso e in seguito le associazioni sindacali. Lo sviluppo dell’industria cementiera raggiunse l’apice nel periodo tra le due guerre, poi nella seconda metà del ‘900 cominciò lentamente a declinare; le strutture che nel frattempo erano sorte e la facilità di collegamenti con Casale hanno avuto in parte l’effetto positivo di limitare il progressivo spopolamento di Ozzano, come invece si è avverato in modo grave per altri comuni monferrini.