Percorso storico artistico

Ultima modifica 10 settembre 2019

Lasciata la macchina nei parcheggi di Piazza Vittorio Veneto dove e' la facciata del palazzo Comunale ornata di due lapidi che ricordano il bollettino del 4 novembre 1918 ed i caduti Ozzanesi della guerra 40-45, si scenda per Via Giovanni Bianco. 
Sulla sinistra sono alcune traccie delle antiche mura rinascimentali, in laterizio, con decorazioni a scaletta, mura che sono a base di un pregevole edificio con loggiato ad archi a tutto sesto su colonne del XVI secolo, segue inglobata nell' edifico successivo, l' unica torre di cortina ancora presente. 
Si prosegua Via Bianco per altri 100 metri circa in modo da osservare la conformazione urbanistica delle soprastanti abitazioni di Via IV Novembre, fabbricati che segnano l' andamento delle antiche mura le quali terminavano con una torre oggi scomparsa e che era denominata "Tur Biunda".
In Via Bianco e' anche la vista sui giardini di Villa Barbano e sul palazzo Squassi.
Ritornati presso il Municipio possiamo risalire per Via Santa Maria, il primo ampliamento fuori le mura, fino alla chiesa di Santa Maria Assunta. 
L' edifico fu realizzato con funzioni di oratorio estivo dalla Compagnia dei Disciplinanti, in occasione di varie epidemie ebbe anche la funzione di lazzaretto. La struttura attuale risale al XVIII secolo. All'esterno, sul fianco sinistro, è murato un bel capitello medievale trecentesco probabile elemento decorativo di una precedente struttura. L'interno a navata unica presenta volta a botte, abside semicircolare e unico altare. Nella chiesa sono custodite interessanti pale perlopiù seicentesche. Nell'abside contornata da una elaborata architettura decorativa è la pala dell'Assunta, (sec. XVIII). Alla parete destra sono la Madonna con S. Antonio Abate e Sant'Agata di fine XIX secolo, l'estasi di S. Antonio da Padova e la Madonna con i Ss. Pietro Martire e Francesco d'Assisi. Alla parete opposta c'è la messa di San Gregorio Magno e l'Immacolata Concezione. A sinistra dell'altare e' anche una pregevole statua barocca, in legno, dell' Assunta.
A questo punto si tornera' nuovamente presso il municipio per poi salire nella piazzetta dedicata al Santo patrono Giovanni Battista, sita appena all'interno di quella che era la vecchia cinta muraria per oltre otto secoli piazza pubblica del borgo. Qui affaccia la casa Bonaria-Simonetti, risalente al XV secolo, molto particolare è l'altana in legno, ad angolo, sorretta da grandi travi in rovere.
Si salira' quindi da Via Battisti, prima per una ripida salita poi per una lunga ed estremamente suggestiva scalinata in direzione del sagrato della parrocchiale.
Sul Sagrato oltre allo splendido panorama collinare si gode anche di una bella vista dei giardini pensili del castello e sul campanile in laterizio, singolarmente distaccato dal corpo della chiesa e scenograficamente addossato ad una parete tufacea.
Qui e' la chiesa parrocchiale dedicata a S.Salvatore dichiarata dalla sovrintendenza Opera pregevole d'arte. L'edificio è il risultato dei diversi interventi che nel corso dei secoli hanno apportato elementi decorativi dei vari stili architettonici. La facciata e' in cotto a salienti, il portale con timpano ha portone settecentesco in legno. L' interno a pianta rettangolare è suddiviso in tre navate scandite da massicci pilastri tondi, la navata centrale è coperta da una volta a botte completamente affrescata, Le navate laterali sono invece suddivise in campate e coperte da volte a crociera con costoloni. Entrati in chiesa si inizi la visita dalla navata destra dove sul muro della prima campata sono brani di affreschi di fine Quattrocento, rappresentanti San Martino di Tours (fortemente degradato), la Madonna in trono con Bambino, il Martirio di Sant'Agata ed una santa non identificata. La seconda campata presenta una porzione di affresco dove viene raffigurato San Giovanni Battista che regge l'agnello, alla sua destra un frate Francescano e alla sinistra San Francesco. L'immagine è mutilata dall'avvenuta apertura della sovrastante monofora. Sempre nella stessa campata sono gli affreschi della volta rappresentanti il tetramorfo. Al termine della navata è la cappella barocca della Vergine del Rosario, da là si accede nell' abside, pentagonale con splendida struttura architettonica a costoloni per poi passare nella cappella che chiude la navata sinistra dove, è la pala di scuola Moncalvesca raffigurante San Bovone e San Carlo Borromeo in adorazione della Vergine. Nei pressi e' la parete di maggior pregio artistico della chiesa, si tratta della Lunetta dell'Annunciazione e del trittico raffigurante i Santi Rocco, Sebastiano ai quali si aggiunge una figura illeggibile. Per questi affreschi e' certa l' attribuzione alla scuola di Martino Spanzotti, vero protagonista del cinquecento piemontese. Proseguendo in direzione dell' uscita, si noteranno le statue di San Giovanni Battista, dell'Addolorata ed un pregevole Cristo morto. Possiamo ora concentrare la nostra attenzione sulla volta completamente affrescata che costituisce una superficie pittorica di 240,00 m². L'immagine Centrale è quella della Vergine in abito rosso, circondata da Angeli e da nuvole, attorno sono decorazioni ornamentali, simboliche e scene di carattere mitologico. Sull'arco di trionfo l'immagine di Dio. Sopra i pilastri, a reggere le sorti della Chiesa sono i monocromi di sei profeti. 

Usciti si faccia il giro attorno alla chiesa quindi si scenda per il caratteristico viottolo dedicato a Papa Giovanni per cominciare poi a risalire in direzione del castello, si raggiungera' quindi la chiesetta di San Giovanni Battista, incorniciata dal verde, in stile neogotico con mattone a faccia vista, venne costruita nel 1878 per espresso desiderio della popolazione, i Visconti proprietari del castello misero a disposizione il terreno mentre le offerte della popolazione coprirono le spese. In facciata una formella invetriata raffigura un biondo S. Giovanni Battista con sullo sfondo il castello e lo stemma araldico Visconteo.

Siamo ormai, immersi nel verde, ai piedi del castello, si consiglia ora di proseguire lungo la strada e di scendere per arrivare al belvedere di largo Pellagano dove nelle belle giornate il panorama giunge fino all' arco alpino.

Si risalga quindi di circa 50 metri per immettersi in via Rocca che dopo poche decine di metri diviene un sentiero nel verde e passa proprio sotto alle mura del castello. 

L' edificio la cui origine e' probabilmente legata alla fase dell'incastellamento degli anni intorno al 1000, ha nel '500 perso le sue caratteristiche difensive e assunto i connotati della residenza civile di rango. Il tratto murario visibile in prossimità  del cancello di accesso a quello più antico e risale al XV secolo, si tratta di una parete terminante con tre merli bifidi. il lato ovest (su via Rocca) fa intravedere la cappella gentilizia. Il castello fu anche di Mercurino Arborio Gattinara, gran cancelliere dell' Imperatore Carlo V ed e' oggi proprietà  della famiglia Visconti

Si potra' ora discendere riprendendo la scalinata di via Battisti oppure, ripassando dalla chiesa, sara' possibile scendere per Via Sosso, oppure ancora da via Rocca, si potra' discendere il sentierino denominato "Vicolo dei Battuti", fino ad immetterci in Via Trento e Trieste ( la medioevale Via delle fucine ) e da li tornare in piazza.


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